“Se fin da bambina i tuoi genitori ti fanno sentire speciale ti sentirai speciale tutta la vita”. Con questo pensiero ho goduto di ogni goccia dello Champagne Crème Extra Brut di Jean-Philippe Trousset. Questo champagne mi fa sentire speciale, quindi è lui stesso speciale. Oggi è l’ultimo giorno dell’anno e ho deciso di chiudere in bellezza, con una delle bollicine che più ho apprezzato quest’anno. Cavolo, che anno difficile è stato il 2020! Eppure, se da un lato professionalmente non ho avuto quello che desideravo, è stato comunque un’anno di crescita inimmaginabile.
A gennaio la mia relazione con Francesco è stata “ufficializzata”.
A febbraio io e Francesco abbiamo cominciato a convivere.
A marzo è cominciata la quarantena qui in Lombardia e la mia vita e le mie abitudini sono cambiate.
Ad aprile mi sono “rassegnata” che tutte le fiere del mondo del vino e gli eventi quest’anno sarebbero saltati.
A maggio Francesco mi ha chiesto di sposarlo.
A giugno la casa dove vivevo a Monte Isola è diventata nostra.
A luglio ho provato per la prima volta il mio abito da sposa.
A agosto ho scelto il menu e i 6 vini del nostro matrimonio.
A settembre io e Francesco ci siamo sposati.
A ottobre ho cominciato a scrivere tantissimo sul blog.
A novembre mi sono iscritta all’università di gastronomia con indirizzo enologia e viticoltura.
A dicembre ho passato il primo Natale lontana dalla mia mamma.
Insomma, questo è il contesto in cui ho assaporato, goccia dopo goccia, questo champagne.
Champagne Trousset, Taillet e Rochet-Bocart by Massucco Champagne
Jean-Philippe Trousset è un vigneron rubacuori: ho condiviso il suo Champagne Crème Extra Brut durante una sera con mio marito Francesco e il mio vicino di casa Maurizio (che fa un olio di lago splendido che puoi scoprire QUI) e ce ne siamo tutti innamorati perdutamente! Ecco, questa è la bottiglia che vi consiglio assolutamente di comprare: credo sia quasi impossibile trovare in tutta champagne un rapporto qualità-prezzo migliore! Quindi sono molto grata a Massucco Champagne per avermi fatto scoprire questo produttore e questo champagne in particolare.
Pochi giorni fa ti ho parlato di due champagne che mi sono piaciuti moltissimo di Eric Taillet (scopri le descrizioni dei vini e una deliziosa ricetta con cui abbinarli!). La degustazione che mi ha fatto fare Alberto Massucco è stata particolarmente intelligente perchè mi ha messo davanti 3 vigneron con 3 stili completamente diversi, in cui Jean-Philippe Trousset sta a metà tra l’ossidazione di Eric Taillet e l’esuberante freschezza di Rochet-Bocart. Trousset ha quella nota matura e ossidata e al contempo è freschissimo, una vera magia.
Jean-Philippe Trousset: il vigneron e il domaine
Jean-Philippe è un piccolo vigneron indépendants di champagne che si trova nelle Montagne di Reims. Dal XVII secolo la sua famiglia è radicata a Sacy. Successivamente, nel 1958, nasce il Domaine Trousset-Guillemart che oggi produce circa 72.000 bottiglie all’anno. Solo 7,6 ettari divisi in tre villaggi Premier Cru: Les Mesneux, Sacy e Villedommange. Di recente Jean-Philippe e sua moglie Karine hanno costruito una sede moderna ed efficiente con una pressa Coquard a piatto inclinato, tini termoregolati in acciaio inox a controllo computerizzato e un locale sotterraneo per la vinificazione in legno (tonneaux e botti da 10 hl) e la maturazione delle bottiglie di champagne. Le piante, che hanno un’età media di 25 anni, affondono le loro radici su un suolo argillo-calcareo e sabbioso. I vigneti sono improntati alla viticulture durable grazie al diservo meccanico e ai trattamenti biologici. Dopo la pressatura soffice solo la prima spremitura è vinificata parte in acciaio e parte in legno. Prima dell’imbottigliamento i vini sono decantati a freddo e filtrati in maniera molto leggera. Una volta effettuato il tiraggio, gli champagne maturano sui lieviti dai circa 2 anni fino ai 5. I dosaggi, infine, vanno dai 3,5 g/l massimo allo zero.
Jean-Philippe Trousset: Créme Extra Brut
Viene elaborato da uve (50% pinot nero, 31 % pinot meunier, 19% chardonnay) dell’ultima vendemmia con un 45% di vins de réserve delle due annate precedenti. Il 10% è vinificato in tonneaux. Dosaggio 3,5 g/l.
Si presenta giallo oro intenso con un perlage finissimo e numeroso. Al naso è intenso, elegante, complesso con accenti ossidativi caratterizzanti. Si riconoscono note di pasticceria, crosta di pane, crema al burro, mascarpone, pepe bianco, mandarino candito. In bocca è cremoso, fresco, sapido, sviluppato su note ossidate e molto persistente.
Meraviglioso, meraviglioso, meravigioso!
Jean-Philippe Trousset: Le Rosé Extra Brut
Viene elaborato da uve (50% pinot nero di cui 8,5% in rosso, 35% chardonnay e 15% pinot meunier) dell’ultima vendemmia con un 45% di vins de réserve delle due annate precedenti. Dosaggio 4g/l.
Facciamo una premessa: è più difficile conquistarmi con uno champagne rosato perchè trovo che di memorabili ce ne siano davvero pochi… Questo Le Rosé promette sicuramente molto bene, anche se a mio avviso doveva riposare qualche anno in più sui lieviti per diventare eccezionale! Se il Créme Extra Brut è perfetto per piacere davvero a tutti, Le Rosé lo consiglio solo a sommelier abituati a bere champagne rosé. Poi non ci troverete il frutto sornione di altri suoi colleghi… piuttosto delle piacevoli note di arancia rossa che, intrecciate alla sua sapida freschezza e alla bollicina “satinata” vi renderanno questo champagne molto godibile, facile e “da aperitivo”. Qua non trovate ossidazioni, ma tanta freschezza e una verticalità appena smorzata.
Una nota di merito ulteriore per le retroetichette parlanti: onestamente mi dà davvero fastidio quando non è indicata la sboccatura…
Ora che si sono fatte le quattro di pomeriggio posso cominciare a cucinare la boeuf bourguignon per il nostro cenone di capodanno (se vuoi cimentarti anche tu nella ricetta originale di Julia Child clicca QUI)! Quest’anno in Italia siamo tutti a casa: a me onestamente non cambia molto perchè a Capodanno non mi piace affatto uscire! Ovviamente domani scoprirai anche cosa ho bevuto stasera…
Ci sentiamo domani per stilare insieme la lista dei buoni propositi per il 2021, uno per ogni vino che dovresti mettere nella tua whishlist!
Cheers e buon anno nuovo winelovers!
Chiara
P.S. Ti consiglio di leggere l’articolo “Eric Taillet Champagne: la bottiglia, l’occasione, la ricetta e…”
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